Che poi alla fine ne esco un po’ più pazza ogni volta, un po’ piú vuota,come se ogni volta si staccasse quel che pensi sia l’ultimo pezzo di sensibilità,e pensi:”ora più niente e nessuno potrà farmi del male”; il che è vero ma non è una delle migliori cose che potrebbero succederti. Anzi,delle volte ho il rimpianto di non essere come le persone “normali”,ma d’altro conto così si soffre meno,e viene in automatico dopo le continue torture,i troppi rimpianti.
Oggi infatti c’è stata un’eccezione, forse perché era arrivato il momento di vomitare tutto il marcio che si era accumulato al mio interno; meglio così altrimenti c’era il rischio che marcisse dentro.
Le lacrime scendono calde sulle guance fresche,come se volessero accarezzarti e consolarti. La solitudine effettivamente si fa sentire ,le uniche compagne sono loro,le lacrime. Si arriverà ad un certo punto,lo so, che anche loro ti abbandoneranno,ma già lí sarà troppo tardi: sarai ridotto ad essere un vegetale apatico e ti isolerai ancor di più. Tutti noi siamo più soli di quanto pensiamo. Soprattutto per chi, come me,la famiglia l’ha trovata negli amici, a causa di un padre che mai c’è stato e una madre che non ha mai cercato di capire e quindi rispettare le mie problematiche adolescenziali. Crescendo da sola,un’osservatrice come me non può far altro che assimilare comportamenti e atteggiamenti da soggetti diversi,coloro che mi stavano attorno. Non senti mai il dolore e così ti autoconvinci che va tutto bene,ma poi quando il vaso trabocca,esce un fiume impazzito,gorgogliante, e succede il peggio: pensi che forse la tua vita è meglio finisca piuttosto che essere così. Ti senti una nullità,sopravvale l’insicurezza e ti senti una persona senza capacità. Nonostante ce la metta tutta evidentemente non riesco a raggiungere i miei obbiettivi. O per lo meno mia madre crede e mi vuole far credere che sia così. Solitamente sono abbastanza sicura di me stessa ,ma ultimamente il culmine delle frustrazioni e della depressione di mia madre ha portato la mia autostima a risentirne,ragazza fragile. A dirla tutta,poi, le brutte parole che mia mamma riversa sugli altri,non sono altro che i suoi problemi che la attanagliano; è il suo sfogo denigrare le persone che le stanno vicino. Sono persone,secondo me , frustrate ed egoiste.
Sarà che sono diventata pazza? O lo stress? O forse lo sono sempre stata,un po’ matta,ho sempre avuto queste botte di infelicità acute.. troppo o nulla,su tutto. Non conosco vie di mezzo: o ti do tutto o niente,o bevo tanto fino a non ricordare o star male o non tocco alcool,o sono silenziosa o logorroica ; sempre solare ma dentro di me a volte euforica e piena di vita,a volte morta. Sono un po’ come i vampiri : vivo la notte, dormo di giorno. Anche la concentrazione da il meglio di sé la sera, infatti studiavo sempre dal crepuscolo in poi.
Cerco di dar spazio ai miei pensieri, il troppo stroppia,e forse appunto per questo motivo,ingannando me stessa convincendomi che va tutto liscio come l’olio e cercando di viverla al meglio,che poi una bomba esplode.
Ma la vita continua..